sabato 8 ottobre 2011
Drive di Nicholas Winding Refn
Questo Drive mi fa pensare ad un bel viaggio notturno in macchina. Si sprofonda subito in un sedile comodissimo e ci si gode il paesaggio mentre delle musiche bellissime dai ritmi ipnotici ci fanno sprofondare in un piacevole torpore. Il viaggio è comodo e silenzioso, come la storia d'amore tra il protagonista senza nome e la bella donzella in pericolo, un amore fin troppo casto e platonico, fatto solamente di sguardi e sottintesi.
Poi gradualmente si prende velocità, senza accelerate brusche, e inizia l'inesorabile discesa verso la cruda realtà. Il guidatore si rivela per quello che realmente è, un folle senza una direzione, di giorno è un meccanico di auto e stuntman professionista, di notte autista freddo e infallibile che offre i suoi servizi a ladruncoli vari. Dei soldi e della carriera nel mondo delle corse sembra interessarsi poco, è più uno strumento senza vita in mano a chiunque voglia approfittarne. Insomma non il classico eroe senza macchia e dall'armatura lucente ma nemmeno il tipico antieroe dei film d'azione hollywodiani. "Driver" è a tutti gli effetti uno psicopatico pronto ad esplodere, e anche quando a guidarlo sono l'amore e la paura per le persone care, le sue azioni sono brutali e spietate. Un individuo alienato che si veste e agisce come uno dei personaggi dei film in cui lavora (e forse la scena della maschera diventa emblematica in questo senso), cinematografico negli atteggiamenti e nella vendetta.
Dicevo prima senza accelerate brusche, perché il ritmo del film in realtà è molto ben dosato. La prima parte estremamente piacevole e distesa prepara il terreno a un secondo tempo carico di tensione, con un'esplosione di violenza animalesca che lascia lo spettatore completamente spiazzato.
Senza ricorrere all'azione frenetica e senza trasformare il film in un action classico e banale, Refn riesce a dare dinamismo alla storia e a girare degli inseguimenti automobilistici veramente notevoli.
Ottima la fotografia che valorizza molto i notturni losangelini e interessantissimo uso del montaggio in alcune scene, dove parallelamente vengono portate avanti più linee temporali differenti. Grandiose anche le musiche, si sposano perfettamente con l'atmosfera notturna di cui parlavo all'inizio. Non avrei mai pensato di potermi innamorare di una colonna sonora elettropop.
Insomma Drive è un film che trasuda stile da tutti i pori, è contemporaneamente un omaggio ai noir e polar classici, oltre che a diversi altri generi, e un noir moderno con una sua precisa identità. Una delicata storia d'amore ma anche un film di genere duro e puro. E' sporco, violento e splatter, ma anche elegante e raffinato. Non ero impazzito per Bronson e Valhalla Rising ma ho amato alla follia quest'ultimo lavoro di Refn, che secondo me con una buona sceneggiatura non originale tra le mani se la sa sbrigare davvero egregiamente.
Straconsigliato.
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